La Planargia settentrionale ha un aspetto molto movimentato, soprattutto lungo la vallata del fiume Temo a nord di Bosa, verso il paese di Montresta e l’area montana di Badde Orca, dove prevalgono le rocce vulcaniche, con uno sviluppo che va dal livello del mare agli 802 metri del Monte Mannu. Nell’interno il paesaggio è caratterizzato da singolari torrioni e formazioni rocciose, strapiombi mozzafiato, praterie e impervi terrazzi montani, nei quali pascolano indisturbati nutriti greggi di pecore, capre e vacche.
Nella fascia marittima predominano le coste rocciose, con imponenti scogliere e falesie che arrivano sino a 248 metri di altitudine. E’ un ambiente che esprime tutta la sua spettacolare bellezza nella plasticità delle forme rocciose modellate e levigate dal vento di maestrale, dalle tempeste e dalle mareggiate, nei superbi ed emozionanti contrasti tra le diverse tonalità di colore della trachite e della macchia mediterranea costiera, nell’assoluto silenzio che avvolge gli antichi e solitari ovili dei pastori e che caratterizza il volo planare dell’avvoltoio grifone.
L’entroterra comprende importanti ambienti boschivi come Silva Manna e Monte Crispu, costituiti prevalentemente da querce da sughero e da lecci, dove vivono e si riproducono numerosi rapaci. Altrettanto rappresentativi di questa parte della Planargia sono anche gli ambienti rocciosi della parte più interna, con dirupi, gole e canyon che spesso raggiungono altezze di oltre 50 metri, soprattutto lungo le cosiddette formazioni a cuestas scolpite nelle strette vallate del fiume Temo, nei cui densi canneti, peraltro, si vedono spesso danzare l’airone cenerino, la garzetta e il martin pescatore.
La Planargia meridionale è invece caratterizzata da una notevole concentrazione di paesi in prossimità delle rigogliose e fertili vallate di Suni, di Magomadas e di Modolo. E’ un territorio disegnato in gran parte e nel tempo dalla prevalente cultura agricola delle sue comunità. Una serie di dolci colline e di arditi terrazzi in cui i preziosi vigneti si alternano ai rinomati oliveti e frutteti, in un gioco che coinvolge tutta la parte nord-occidentale dell’area.
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